Pamela Serafino

Pamela Serafino


Elio Scarciglia presidente dell’Associazione culturale Terra d’Ulivi, appassionato di fotografia e noto per il suo impegno nella valorizzazione nonché nella diffusione conoscitiva del patrimonio artistico e culturale del Salento, ha realizzato un’ interessante mostra video/fotografica dal titolo Donne. La mostra trae ispirazione da una riflessione tratta dagli scritti di suor Enrica Rosanna sottosegretario Città del Vaticano che afferma: “All'origine di ognuno di noi c'è sempre una donna, c'è sempre una madre. Anche all'inizio di questo terzo millennio della storia ci sono le donne, le madri di oggi, chiamate a vivere con la stessa disponibilità credente e amante di Maria per generare la nuova umanità. E' proprio la donna, con le sue ricchezze e i suoi limiti, con il suo genio femminile e materno, che può offrire un contributo fondamentale per generare e far crescere la società e la cultura del terzo millennio.”
Naturalmente l’autore rielabora questo pensiero con la propria sensibilità, traducendolo in un percorso filmico e fotografico che vede alternarsi tra movimento e stasi, luci e colori, pausa meditativa e sinuosità del corpo, le storie, la vita, l’esperienza, la personalità di donne del nostro tempo. Un tempo ambiguo, poiché mentre sembra sorridere alle donne, alla loro emancipazione, superando vecchie immagini stereotipate “donna angelo del casolare” o “donna diavolo”, in realtà crea nuove prigioni, offre nuove sfide da combattere se non si vuole ricadere nei limiti di altre immagini, di altre definizioni, di altri stereotipi. Quelli ad esempio dell’eterna giovinezza, della bellezza anoressica delle modelle o provocatoria delle veline, della donna in carriera tenace e fredda, della donna in bilico tra casa e lavoro che deve essere madre, amante, lavoratrice, sempre perfetta, sempre efficiente e presente. Ruoli diversi e nuovi, per una donna immersa in un sistema mass-mediale che moltiplica la realtà, i centri direzionali di senso, le opportunità e che al contempo crea disorientamento, confusione, antitesi tra ‘apparire’ ed ‘essere’. Suor Enrica suggerisce una direzione di senso in cui inglobare gli orizzonti di vita, una dimensione cristiana che recupera “la maternità spirituale affettiva e culturale della donna” capace di incidere “sullo sviluppo delle persone e sulla umanizzazione della umanità”. Le donne, che nella mostra dell’autore si fanno portavoce di queste istanze, sono facce poliedriche di un mondo inesauribile: sono donne di diversa estrazione sociale e di età differenti che attraverso la loro immagine e il loro ambiente raccontano storie ed esperienze di vita. I 26 pannelli fotografici sono accompagnati da tre video Shakti, Matrika, Shekara che rappresentano, attraverso la danza di Luisa Spagna e la musica di Paolo Pacciolla, tre aspetti delle antiche dee-madri, incarnazioni delle forze riproduttrici della natura. Linguaggi diversi che si intrecciano e si moltiplicano un modo nuovo per narrare la femminilità il suo mistero e il suo continuo evolversi.
Le prossime tappe della mostra sono: 22 aprile 12 maggio Biblioteca Comunale di Como.


Pamela Serafino
(corrieresalentino.it)