
Recensione di Rosella Apruzzi
“Prima di tutto l’uomo”il video documentario Elio Scarciglia
Sabato 28 gennaio 2012, nella sede dell’ANPI di Brindisi è stato
proiettato il bellissimo film-documentario che ha, in realtà, quasi ,la
forma caustica del corto, immediato nel linguaggio poetico dei
monologhi, contrappunto forte alle immagini dell’orrore, alle sequenze,
implacabili testimonianze dei luoghi della tragedia storica dello
sterminio messo in opera dal nazi-fascismo.
BRINDISI - Il regista Elio Scarciglia ci ha guidato, in un
certo senso,con creatività artistica e scelta rigorosa delle
testimonianze ,dei documenti ,dei luoghi, ricomponendo frammenti dolenti
di storia della Puglia e del Sud, strettamente legati alle vicende,
altrettanto tragiche del Nord, con la sua opera nelle iniziative per la
“Giornata della Memoria” , ed è come se avesse colmato un grande vuoto.
La scelta dei luoghi e testimonianze della nostra
memoria,anche locale, la figura, non sempre adeguatamente conosciuta e
valorizzata nella sua stessa città, Brindisi, di Vincenzo Antonio
Gigante, partigiano brindisino, che si staglia alta nella sua purezza di
dirigente della Resistenza e nel racconto del film rappresenta il filo
umano e storico che lega Brindisi a Trieste, il Sud al Nord nella lotta
alla barbarie nazi-fascista, per la costruzione della democrazia nel
nostro Paese.
Mentre la Casa Rossa di Alberobello con i suoi anfratti di
rara “ bellezza” si mescola al ricordo delle sofferenze umane patite
nelle Isole Tremiti, altro campo di internamento pugliese, i cui luoghi
della memoria sono stati quasi del tutto cancellati, o a Manfredonia,
triste realtà in stato di abbandono, o a Gioia del Colle, antico
pastificio poi trasformato in luogo di internamento, anch’esso a rischio
di essere dimenticato. In realtà tutti questi simboli dell’orrore
nazi-fascista in terra di Puglia andrebbero tutelati come luoghi della
memoria, a partire proprio dalla Casa Rossa di Alberobello.
Il film si intitola con il nome di una intensa poesia di Nazim
Hiknet e si dipana tra un presente carico di razzismo rinascente contro
i migranti, contro i rom, gli omosessuali, contro “l’altro”, “il
diverso”, nei tanti episodi anche recenti di cronaca, e la necessità di
documentare storicamente il passato attraverso la triste vicenda della
Risiera di San Sabba,unico campo di concentramento in Italia, a Trieste,
attraverso le immagini dei luoghi pur “belli” che conservano nelle
pietre, nei tagli di luce, l’orrore e la tragedia dei milioni di esseri
umani che di lì sono passati, che lì hanno sofferto, umiliati e
torturati nel corpo e nella psiche per sempre, che lì come il nostro
concittadino Vincenzo Gigante, hanno trovato la morte.
Far vedere quei luoghi anche e soprattutto ai ragazzi, agli
studenti, questa è la finalità educativa e formativa del Progetto “PROVA
DI DEMOCRAZIA”, in cui è inserita la visione del film, promosso
dall’ANPI e dall’Archivio di Stato di Brindisi, che ha preso avvio lo
scorso 23 gennaio, con la partecipazione degli alunni dell’”I.I.S.S.
Marconi-Flacco-Belluzzi”, dell’I.P.S.S.”Morvillo”, dell’I.T.Nautico
“Carnaro”, del Liceo “E.Palumbo”, ed altre scuole che stanno via via
aderendo, con grande successo dell’iniziativa che proseguirà nei
prossimi mesi.
Ripartire, quindi, attraverso la fruizione del film “Prima di
tutto l’uomo” da quei luoghi: lì sono accaduti quei fatti indicibili,
non raccontabili, ma che dobbiamo narrare, documentare, ricordare, anche
a livello di storia locale, per il rispetto verso le vittime e per
impedire che nel nostro presente si possano riprodurre forme di
razzismo, che oggi, in modo “quasi normale” rinasce attraverso
l’intolleranza, la non accettazione del “diverso”.
Questo razzismo si esprime , a volte, quasi con noncuranza,
contro i migranti, e si riproduce in aspetti legislativi, istituzionali,
mediatici, fino a coinvolgere un “senso comune” di paura, spesso
diffusa, contro il “diverso”.
Il messaggio del film è proprio questo: il passato che abbiamo alle spalle ci ha cambiato in meglio?
Siamo certi di avere tutti gli anticorpi antifascisti,
antirazzisti, democratici ben attivi e operanti nella nostra attuale
realtà sociale e politica democratica? Il film sembra trasmetterci
questa idea: o siamo in grado di collegare la memoria del passato al
nostro presente o si rischia di guardare al passato in modo quasi
retorico.
Rosella Apruzzi