Silvia Viterbo

Silvia Viterbo

Estrema libertà percettiva, alla quale non siamo abituati, e che può disorientare. Questa assenza di vincoli e restrizioni visivo-esperenziali definiti e familiari, ci proietta nell'universo - Scarciglia, in cui il tempo è come congelato nell'attimo che precede immediatamente ogni creazione primigenia - come il big bang all'origine del cosmo o la fecondazione della materia organica.
Passato il primo momento di (piacevole) disorientamento, l'osservatore attraversa la membrana virtuale che "separa" le immagini di Elio dalla realtà ordinaria, per ritrovarsi all'interno di un mondo libero in cui le uniche regole sono quelle della luce, delle linee, dei lampi, delle superfici dai colori i9ntensi e puri, dei riflessi. Inoltre l'amplificazione del dettaglio sembra costituire il codice segreto, il canale percettivo d'elezione che permette di accedere a intime dimensioni di pensiero, mentre lampi e riflessi di luce ne solcano la storia.
Ogni frame visivo trova "casa" in una micro - coscienza autonoma e separata, ogni immagine ha la capacità di far vivere una dimensione a sé stante e senza tempo.
Silvia Viterbo( giornalista - Bari)